Al termine della cerimonia gli invitati verranno trasferiti con i motoscafi al luogo del ricevimento

PALAZZO CONTARINI POLIGNAC

Palazzo Contarini è uno tra i più importanti edifici della fine Quattrocento, primi Cinquecento a Venezia.
Fu di proprietà dei Contarini dal Zaffo a partire dalla metà del Cinquecento.
La facciata, interamente ricoperta di marmi policromi è una splendida opera architettonica e rivela l’influenza dell'architettura classicheggiante toscana; notevoli e raffinatissimi i bassorilievi che la adornano: aquile, un tempo dorate con foglia d’oro puro, si alternano a trionfi di frutta e ghirlande di fiori, maschere e altri elementi decorativi.
Sull’altro lato, quello che dà invece sul vasto giardino a sinistra, è stata inserita una trifora.
La vera da pozzo, che si trova nel retrostante cortile con archi ogivali e raffinate sculture gotiche, ci ricorda invece lo stile del precedente palazzo. Anche il muro di cinta merlato del cortile stesso ricorda la precedente costruzione gotica.
Sembra che il palazzo venne costruito intorno al 1492 dal giurista Langaren, eminente professore dell’Università di Padova. Il palazzo fu poi acquistato dai Contarini del Zaffo nella metà Cinquecento che ne rimasero proprietari per due secoli, completandone la sua decorazione.
I Contarini appartenevano ad un’importante famiglia della nobiltà veneziana che diede 8 Dogi a Venezia, un papa e numerosi ambasciatori.
I Contarini vendettero il sontuoso palazzo nel 1783 a Domenico Manzoni, un mercante delle seta. Nel 1805, il primo piano viene affittato a Caterina Balbi-Angaran, in seguito l’edificio passa ai conti Montecuccoli. Per finire saranno numerosi i proprietari che si succederanno nell’arco di tutto il XIX secolo.
Nel 1900 l’edificio viene acquistato dalla principessa di Polignac nata Winnaretta Singer, figlia di Isaac M. Singer celebre produttore americano delle omonime macchine da cucire, e zia degli attuali proprietari. E’ una mecenate riconosciuta nel mondo delle arti, in particolare nel campo della musica. A Palazzo soggiornarono: Stravinsky, Poulenc, Ravel, Fauré, Manuel de Falla, Erik Satie, Arthur Rubinstein, Nadia Boulanger, Léon Paul Fargue. Ad alcuni di loro la nobildonna ordina delle composizioni come il “Concerto per due pianoforti” o il “Concerto per organo“ di Poulenc. Altre opere invece le vengono dedicate, come “Pavane pour une infante défunte“ di Ravel. Importanti artisti sono ricevuti a Palazzo: Picasso, Diaghilev e Cocteau e proprio in quel periodo Claude Monet dipinge più volte la facciata del Palazzo, che, a quell’epoca, è già chiamato Contarini-Polignac. Questi dipinti sono visibili a Boston e a Saint-Gall in Svizzera.
Al primo piano nobile si trova il meraviglioso Salone della Musica con lo stupefacente portale rinascimentale in legno scolpito e dipinto ed un pianoforte Erard dell’inizio del XX secolo, con il monogramma della principessa di Polignac. Fu proprio lei a farlo arrivare da Parigi in modo che i suoi ospiti potessero suonare e comporre con uno strumento di grande qualità.
L’adiacente Camera Gialla era la camera degli ospiti. Vi si trova ancora un monumentale letto alla francese che proviene dalla vendita Beisteigi, famiglia che alienò Palazzo Labia e tutti i beni che lo arredavano alla fine degli anni Sessanta. C’è inoltre un bell’ armadio composto da pannelli in legni pregiati, simili a quelli che si trovano nella sala da pranzo e una elegante stufa in maiolica. Ma l’elemento decorativo principale di questa camera sono i due affreschi di Giandomenico Tiepolo, provenienti dal Palazzo Correr a Santa Fosca.
Da non mancare sono il Salone Rosso, ambiente confortevole ed elegante grazie alle sete e broccati veneziani, qui un alto mobile secrétaire, insieme ad alcuni specchi laccati si integrano con equilibrata omogeneità allo stile del palazzo.
Il Salone Biblioteca è la sala la più apprezzata e vissuta dagli attuali proprietari: il duca e la duchessa Decazes. E’ in questo ambiente elegante ed accogliente che ricevono i loro invitati per il tè pomeridiano o per l’aperitivo.